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Fuori di metafora, per molti anni sono stato in blocco, il sistema mi piaceva e dava vita a storie come le volevo (a parte necessari aggiustamenti di raffinazione) ma mi rendevo conto che era un prodotto "anonimo" che non dava nulla di particolare per cui sceglierlo rispetto ad altro (se non che non dovevi preparare alcun mistero, esso sarebbe emerso).
Inoltre avevo un carattere speciale, il mondo fascista, ma il motore non lo sfruttava. E io stavo lì nel mezzo, tra la coscienza di doverci mettere mano e l'insicurezza di romperlo senza trovare una soluzione all'altezza.

C'era poi l'ipotesi di virare su un qualcosa che lo facesse assomigliare più a un boardgame legacy, alla TIME stories, per capirci. Ma per quanto affascinante come idea non mi è mai saltata in mente alcuna soluzione sensata.

In questo empasse la notizia della nascita (prima), ascesa e anche adorazione di lovecraftesque mi fece abbondantemente demotivare sul continuare a lavorarci. Sentivo di non avere le capacità per creare un gioco all'altezza dei miei riferimenti (Lovecraftesque, Chtulhu Dark, Il Richiamo di Cthulhu, Sulle Tracce di Cthulhu).

Qualcosa più di recente invece mi ha sbloccato, ho trovato motivazione, ho ritrovato una linea direzionale da seguire per lo sviluppo e fare il resto è stato facile.

E si può dire qual è stato lo spunto recente che ti ha sbloccato?

In parte è una questione di periodo, da marzo dello scorso anno sono riuscito a prendere un ritmo costante, che a partire da settembre è stato anche rinforzato da una fertilità creativa molto ampia.
Nello specifico però ha contribuito aver preso le distanze da Lovecraftesque (non sentirmi più schiacciato dalla sua ombra) e aver avuto un'epifania su come inserire in maniera funzionale le tematiche del fascismo nel motore consolidato.
Nel mentre ero in corsa è stato poi utile anche leggere un altro gioco che mi ha dato l'idea per sistemare l'annosa questione della pazzia. O quantomeno una traccia da seguire.

(3 edits)

Ok, ora mi è tutto un po’ più chiaro. Sono contento che tu non ti sia fatto schiacciare dall’ombra di Lovecraftesque perché, nonostante sia un gioco che ho amato e che amo, ritengo che abbia anche lui dei difetti e che sia giustamente superabile. Come ogni altro gioco, d’altronde.

P.S. Speravo che fosse stato il preziosissimo capitolo su come trattare la follia di Lovecraftesque ad averti illuminato. 😏

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No, decisamente i due capitoli aggiuntivi al manuale di Lovecraftesque sono cose che preferirei non aver mai dovuto leggere, ma ci si può passare sopra.
Devo anche dire che l'ultima e fondamentale spinta a farmi riprendere davvero a scrivere è stata la presa di coscienza che non mi serve e non ho bisogno di cercare a tutti i costi di scrivere un gioco di ruolo che sia anche un ottimo gioco in scatola, per finire come tutti (ma proprio tutti) gli altri che ci hanno provato e hanno finito per creare prodotti di scarsa qualità, che non riescono a essere né giochi di ruolo né giochi in scatola decenti. 

Amen!