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In parte è una questione di periodo, da marzo dello scorso anno sono riuscito a prendere un ritmo costante, che a partire da settembre è stato anche rinforzato da una fertilità creativa molto ampia.
Nello specifico però ha contribuito aver preso le distanze da Lovecraftesque (non sentirmi più schiacciato dalla sua ombra) e aver avuto un'epifania su come inserire in maniera funzionale le tematiche del fascismo nel motore consolidato.
Nel mentre ero in corsa è stato poi utile anche leggere un altro gioco che mi ha dato l'idea per sistemare l'annosa questione della pazzia. O quantomeno una traccia da seguire.

(3 edits)

Ok, ora mi è tutto un po’ più chiaro. Sono contento che tu non ti sia fatto schiacciare dall’ombra di Lovecraftesque perché, nonostante sia un gioco che ho amato e che amo, ritengo che abbia anche lui dei difetti e che sia giustamente superabile. Come ogni altro gioco, d’altronde.

P.S. Speravo che fosse stato il preziosissimo capitolo su come trattare la follia di Lovecraftesque ad averti illuminato. 😏

(+1)

No, decisamente i due capitoli aggiuntivi al manuale di Lovecraftesque sono cose che preferirei non aver mai dovuto leggere, ma ci si può passare sopra.
Devo anche dire che l'ultima e fondamentale spinta a farmi riprendere davvero a scrivere è stata la presa di coscienza che non mi serve e non ho bisogno di cercare a tutti i costi di scrivere un gioco di ruolo che sia anche un ottimo gioco in scatola, per finire come tutti (ma proprio tutti) gli altri che ci hanno provato e hanno finito per creare prodotti di scarsa qualità, che non riescono a essere né giochi di ruolo né giochi in scatola decenti. 

Amen!