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Questa non è una recensione a tutti gli effetti, ma sono pronto a entrare nei dettagli se ti interessa la mia opinione su aspetti specifici del gioco.

Innanzitutto grazie per aver partecipato! Confesso di aver pensato all’inizio: «Toh, un Memory buzzatiano!» ed effettivamente in qualche modo lo è. Qualora non si fosse capito, per me è un complimento. Amo gli ibridi e sono consapevole della necessità di dover seguire anche questa strada ludica.

Non ho avuto modo di provare il gioco, ma – se la mia intuizione è corretta – si tratta di un gioco buzzatiano al cento per cento. Il gusto per l’ineluttabile, l’ineffabile e la beffa costituisce l’ossatura della produzione letteraria (e non) di Dino Buzzati. Vedere un gioco che prende quegli elementi e li eleva in fase di ideazione e progettazione in qualche modo è gratificante.

Ho apprezzato il tono e le atmosfere del gioco, poiché non sono una patina posticcia ma danno consistenza “narrativa” a un gioco che è ben lontano dall’essere un gioco per narrare storie.

A tal proposito, ecco il mio sassolino nello stagno: hai pensato a fare di questo gioco lo strumento per supportare la narrazione di una storia?