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Sessione 1

Ieri sera abbiamo iniziato la prima sessione della campagna. Tutti i personaggi, chi per un motivo chi per un altro, si trovano a Fornost Erain, alcune settimane dopo la vittoria contro le armate del Re Stregone. La città è in festa, gli abitanti sono speranzosi e i nuvoloni neri sembrano essersi diradati.

La prima scena è il sogno di Alagos (il PG di Greta): alcune navi, il mare mosso, lingue di fiamme, una spada la cui lama reca un’iscrizione indecifrabile, una voce metallica che pronuncia parole incomprensibili come se a parlare fosse la spada, infine un personaggio di spalle che si volta: Telumissë, l’elfa che Alagos non è riuscito a salutare quando ha dovuto lasciare Gran Burrone di fretta e furia.

La seconda scena ha visto protagonisti l’artigiano Angion (il PG di Marco) e la capitana Erthadis (il PG di Donato), entrambi convocati dal thirn Therion, mentore di Erthadis. Senza troppi preamboli, Therion spiega ai due guardiani che dalla Contea giungono voci allarmanti sulla vecchia foresta e sui suoi abitanti, gli alberi. Costoro infatti, a detta degli hobbit (la cui opinione è presa in gran considerazione da Re Araval), stanno avanzando e si stanno avvicinando pericolosamente ai villaggi dei mezzuomini. Angion, sebbene con riluttanza dato che non ha mai digerito la cessione della Contea agli hobbit, accetta la missione. Erthadis, poco prima di lasciare il luogo dell’incontro, viene ammonita da Therion: “Non addentratevi troppo nella foresta e vi prego di tenervi lontani dai tumuli”.

La terza scena ha per protagonista Beorthmund lo studioso (il PG di Daniele), il quale nell’antica biblioteca di Fornost Erain riceve un consiglio dal vecchio bibliotecario Romvor: «Non è tra questi libri che devi cercare le informazioni sulla spada che custodisci tanto gelosamente». Beorthmund viene quindi a conoscenza del fatto che a Gran Burrone vive qualcuno in grado di decifrare e comprendere le iscrizioni sulla lama della spada che lo studioso ha sottratto al padre, quando è andato via di casa.

Intanto Angion ed Erthadis si preparano per la missione. Marco decide di creare un vantaggio sfruttando i clienti della sua fucina per scoprire se è vero ciò che riferiscono gli hobbit. Il tiro ha successo e scopre quindi uno degli aspetti della vecchia foresta (Un uomo vestito di bianco si aggira nella foresta), ottenendo un’invocazione gratuita. Anche Donato decide di attivare i propri informatori per identificare subito l’hobbit che sa più cose sulla faccenda: tale Gerontius Serracinta ottiene quindi l’aspetto L’ho visto con i miei occhi ed Erthadis ottiene un’invocazione gratuita.

L’incontro tra Alagos e Beorthmund avviene per strada. Il diplomatico sta fumando fuori dalla porta della locanda in cui pernotta e vede passare lo studioso a cavallo, riconoscendo subito l’elsa della spada. I due si ritrovano a parlare nella locanda. Alagos racconta a Beorthmund il sogno che ha fatto la notte precedente e chiede di poter vedere la spada. Lo studioso è un po’ riluttante, ma poi la sfodera salvo rinfoderarla quando Alagos si avvicina per toccarla.

Angion ed Erthadis fanno il loro ingresso nella Contea e raggiungono la casa di Gerontius Serracinta. Ovunque vi sono cartelli e fogli che intimano l’alt e tentano di tenere lontani gli estranei. Svelo uno degli aspetti dell’hobbit: L’hobbit più eccentrico della Contea. Angion lascia parlare Erthadis la quale, dopo essere scesa da cavallo, si avvicina alla porta. Prima di bussare, Donato decide di creare un vantaggio: la sua intenzione è quella di leggere i cartelli per capire se c’è modo di intrufolarsi nella barriera eretta tra quell’hobbit e il mondo esterno, una parola o una frase che permettano a Erthadis di stabilire un contatto. Il tiro fallisce (anche perché decido di spendere uno dei miei punti fato), Donato accetta il fallimento e creiamo quindi il terzo aspetto di Gerontius (Diffido particolarmente della gente alta) con un’invocazione gratuita per l’hobbit. Erthadis bussa alla porta, nonostante tutto.

È tardi, la locanda chiude perché l’oste deve pulire e rassettare per l’indomani. Alagos e Beorthmund escono a fare due passi, sono ancora indecisi sul da farsi. Il diplomatico chiede di nuovo di poter vedere la spada e toccare le incisioni. Beorthmund accetta ma, nel momento in cui le dita di Alagos toccano le lettere, il diplomatico ha una visione del volto preoccupato di Telumissë. I due decidono quindi di partire per Gran Burrone.