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Avendo avuto occasione di giocarlo in playtest posso parlare del gioco in modo più consapevole.

Due aggettivi: coinvolgente e interessante!

L'approccio è fluido e molto narrativo, ma mediato dalla mano dei sette tarocchi del giovane, che permettono di scandire il racconto senza perdere il focus sulle domande a cui rispondere.

Il setting onirico è facile da inquadrare, e permette di creare bellissime scene evocative.

Inizialmente credevo che il gioco fosse 'punitivo' per chi non se la sente di fidarsi della ragazza misteriosa; il gioco infatti permette al protagonista di narrare 4 finali solo se egli si fida della ragazza, mentre gli permette di narrarne solo 3 nel caso in cui non si fidi di lei.

Daniele mi ha spiegato che il giocatore è naturalmente portato a non fidarsi della ragazza, poiché ella potrebbe essere maligna, quindi il gioco lo sprona a fidarsi di lei promettendogli la ricompensa di autodeterminarsi con una risposta finale in più. Mi ha convinto.

In conclusione, che dire: l'atmosfera romantica e macabra allo stesso tempo è garantita. Abbiamo paragonato la storia del playtest ad una Danse Macabre, ma credo che ne' io ne' Daniele abbiamo spinto in quella direzione: il gioco stesso, grazie ad ingredienti come il setting medievale, il racconto libero e l'uso evocativo dei tarocchi, è un bimbi robot impazzito che sforna naturalmente questo tipo di esperienza.

Per prima cosa, grazie mille per le tue parole gentili. È stato piacere playtestare il gioco con te e ti ringrazio per avermi aiutato a capire come migliorarlo.

Il ragionamento dietro al meccanismo di fiducia nel gioco è stato già spiegato da te. Provo ad aggiungere qualcosa di intelligente.

Il punto è che la prudenza suggerirebbe di non fidarsi della ragazza, perché questa potrebbe essere facilmente un essere maligno nei confronti del ragazzo.

Ma c’è un ma: se tu ti fidi della ragazza, sai già che narrerai quattro epiloghi su sette, avendo così la possibilità di narrare la maggior parte degli epiloghi in maniera favorevole al ragazzo. Se non ti fidi, invece, ne narrerai “solo” tre su sette. Gli altri finali vengono sempre narrati da chi gioca la ragazza, che dovrà narrali in maniera favorevole al ragazzo, nel caso in cui la ragazza sia un essere benigno, viceversa in maniera sfavorevole al ragazzo.

Se, perciò, il ragazzo si fida di una ragazza benigna, avrà la bellezza di sette finali favorevoli e nessuna ulteriore complicazione. Se, invece, si fida di una ragazza maligna, avrà comunque quattro finali benevoli e tre malevoli, e poi potrà sperare che chi gioca la ragazza non vada a peggiorare i finali benevoli del ragazzo (cosa che, comunque, può fare).

Se il ragazzo non si fida della ragazza e questa è benigna, ella dovrà comunque narrare i suoi quattro finali in maniera positiva per il ragazzo, ma poi potrà passare a introdurre nelle complicazioni nei primi tre finali benevoli del ragazzo. Se, invece, il ragazzo non si fida di una ragazza maligna, questa narrerà i suoi quattro finali in maniera sfavorevole al ragazzo, ma poi non potrà imporre alcuna complicazione ai tre finali benigni del ragazzo.

Tutto questo impianto di fiducia e sfiducia gira attorno a un perno fondamentale: una ragazza benigna non può narrare finali maligni, e una ragazza maligna non può narrare finali benigni. Quello che cambia viene determinato dalla fiducia del ragazzo, per cui il vero tema è quello: la fiducia in una creatura bella e terribile apparsa in sogno. Il ragazzo si metterà alla sua mercé? La amerà nonostante tutto? Cosa riceverà da lei? E lei, quando avrà mano libera, cosa ne farà? Infierirà sul ragazzo per quello che può decidere, oppure no?

Altri temi emergenti: una ragazza benigna il cui giocatore narra complicazioni per i finali positivi del ragazzo è meglio o peggio di una ragazza maligna che, pur potendo, non narra complicazioni? E se una ragazza maligna decidesse di amare il ragazzo e di stare con lui, nonostante il fatto che la sua malignità si manifesti nella sua vita in maniera negativa? Cosa vorrebbe il ragazzo? È possibile un amore che sembra innaturale? Ma che amore è un amore che non supera le barriere?

Insomma, tutti questi (e forse molti altri che, in questo momento, non mi sovvengono) sono i temi emergenti del gioco.

Da ultimo, quell’atmosfera di amore e morte che hai descritto è il canone stilistico attorno al quale ho partorito questa idea. Stimola il mio immaginario medievale (anche grazie ai tarocchi) e fa fiorire il mio spirito romantico. Mi fa davvero piacere che anche a te abbia fatto questa stessa impressione!