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La spada e gli amori

Un gioco di storie per narrare racconti ispirati al ciclo arturiano · By Mammut RPG, Antonio Amato

Richiesta di chiarimento riguardo al controllo del proprio elemento mentre si gioca la scena del proprio personaggio

A topic by Ametysta92 created May 16, 2019 Views: 291 Replies: 1
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Ciao!

Oggi  siamo andati avanti con la seconda serata (ma ancora all’interno della prima sessione)  ed é andata molto bene, le scene sono state tendenzialmente più concise e  dirette al punto del primo giro e abbiamo avuto un uso decisamente più sostanzioso di frasi rituali e interazioni con momenti molto belli e carichi.

A un certo punto, però, abbiamo avuto un piccolo dubbio su questa cosina: quando io sto giocando la scena del mio personaggio, uso anche la mia autorità narrativa o no? 

 Nella fattispecie, durante una scena in cui il personaggio della giocatrice che controlla ‘amore’ si incontrava con il suo nuovo pretendente (il figlio del re), alcuni di noi volevano inserire la sofferenza d’amore del suo vecchio amato (un cavaliere) ma lei e il traviatore avevano opinioni diverse sul come lui l’avrebbe manifestata sul momento. Essendo lei ‘amore’ avrebbe avuto diritto di veto sull’elemento ma a farlo interferiva direttamente sul tipo di scoramento che il traviatore voleva portare alla sua scena, inserendo magari la possibilità di partire da lí per portare in gioco un possibile conflitto.


Come dovevamo agire in quello e in casi affini? Grazie :)


Fornisco anche un piccolo riassunto della scena per lasciare le cose più chiare:

Lady Eirin, damigella inserita in un ambiente nobiliare, era in passato oggetto delle attenzioni di Sir Gorlois, cavaliere del Re e uomo onorevole di cui lei ricambiava i sentimenti. Per questioni non meglio definite che non dipendevano dalla sua diretta volontá, aveva rinnegato il suo amore poco prima che lui partisse per un anno di cerca.  Ancora innamorato, lui continuava a portare i suoi colori. Al contempo, il figlio del re, Lot, invidioso dell’influenza di Gorlois presso suo padre, aveva iniziato a corteggiare Lady Eirin prima con lettere e poi con richieste di incontri per avere rivalsa sul cavaliere.

Durante il banchetto indetto per festeggiare la fine dell’anno di cerca, dopo essere stato ferito da un tentato attentato alla sua persona, Lot si approfitta del suo essere degente a letto per chiamare  la Lady al suo capezzale e strapparle promesse d’amore, chiedendole di portare i suoi colori per corteggiarla alla luce del sole. 

Il traviatore ha scelto di far sí che questa conversazione fosse sentita da Sir Gorlois.

A questo punto, la giocatrice di Eirin (che controllava anche l’elemento amore) é intervenuta dicendo che quando sarebbe uscita probabilmente lui sarebbe stato ancora lí e avrebbe reso manifesto il suo aver sentito, mentre il traviatore pensava che fosse più interessante lasciare la fanciulla con il dubbio  che il suo amato avesse o non avesse sentito, introducendo eventualmente per lei la possibilità di sfidare apertamente ciò che si confá per cercare in prima persona di parlare con lui. 

Developer(+1)

Provo a risponderti, iniziando dal generale e arrivando al caso specifico.

Tendenzialmente, l'autorità su un elemento è sempre attiva, anche quando si interpreta il proprio personaggio. I veti derivanti dall'autorità, però, sono di carattere estetico; ciò significa che non hanno esattamente una ricaduta immediata sulla narrazione. Se in una partita io controllo l'amore, ho il diritto/dovere di intervenire qualora la rappresentazione di quell'elemento dovesse discostarsi da quella che io ho bene in mente (magari, si spera, proprio perché mi sono confrontato con gli altri giocatori a inizio partita), ma le cose si complicano se intervengo da un punto di vista narrativo. Questo vale come regola generale.

Nel vostro caso, invece, mi pare che le cose stiano diversamente. Il traviatore ha deciso (prendendo spunto da uno degli scoramenti, suppongo) che Sir Gorlois ascolta la conversazione tra i due. La giocatrice di turno però ha le idee chiare su come dovrebbe proseguire la scena e decide di intervenire. Prima di tutto, non credo che questo distrugga in alcun modo l'operato del traviatore (prendi con le pinze questo commento, finché non so quale scoramento è stato messo in gioco). Ma il punto è un altro: lei lo fa chiamando in causa il proprio elemento. Perché esercitare il controllo sull'elemento (specie in una scena del genere, dove anche la rappresentazione dell'amore può assumere diverse facce e non me la sentirei di star lì a fare il puntiglioso) quando c'è uno strumento come la frase "Prova in un altro modo"?

Ciò che impatta davvero sull'operato del traviatore, secondo me, è esattamente il modo in cui la giocatrice prende il controllo della scena sulla base di un veto. Controllare l'amore non significa controllare le reazioni dei personaggi né come manifestano il proprio amore, ma assicurarsi che la rappresentazione dell'elemento sia coerente con l'ambientazione, il periodo storico ed eventuali scelte che i giocatori hanno fatto a inizio partita. Avendo informato gli altri giocatori sulla coerenza (o incoerenza) rispetto alla rappresentazione dell'elemento, il nostro ruolo è finito; tocca a loro agire di conseguenza.

Insomma, entrambi gli atteggiamenti proposti (sia quello della giocatrice, sia quello del traviatore) mi sembrano legittimi, ma in quel caso la decisione finale spettava al traviatore. Va benissimo esercitare la propria autorità sugli elementi, ma a volte è preferibile non calcare la mano (soprattutto quando c'è di mezzo il proprio personaggio).