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Alcuni dubbi emersi dopo una giocata.

A topic by Ametysta92 created Nov 05, 2020 Views: 192 Replies: 1
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(2 edits)

Ciao Daniele!

Come sai, ieri sera io e Ivano abbiamo provato il gioco usando i materiali per il blind playtest. In un paio di occasioni ti abbiamo scritto per chiederti chiarimenti quindi non abbiamo fatto proprio proprio tutto da soli, ma siamo riusciti a terminare la partita senza grossissimi problemi.

Io ho giocato il ragazzo e Ivano la ragazza. Io ero un panettiere di Milano, Fiorenzo. Ho caratterizzato Fiorenzo con profondissimi occhi blu, mentre Ivano lo ha descritto come affetto da alopecia.  Ho dettagliato la ragazza come vestita con un abito in pizzo e velluto di un bianco intenso, quasi accecante. Ivano ha dettagliato come la sua pelle fosse coperta di voglie color uva. Ho deciso che Fiorenzo aveva trovato rifugio in un monastero dopo che un gruppo di contagiati fuggiti all'isolamento avevano preso d'assalto la sua bottega di famiglia, facendo scempio dei suoi averi e che il monastero è abitato da monaci allegri e accoglienti,  pii ma di buona compagnia. Ivano ha specificato che tale monastero non è al sicuro dalla Peste proprio perché accoglie viandanti e viaggiatori invece di proteggersi. 

Dopo il setup siamo passati alla macro-scena di gioco e qui è sorto il primo dubbio: i personaggi sanno di star sognando?  Noi abbiamo giocato dando per scontato che fosse chiaro ad entrambi che quello fosse un sogno, ma non siamo sicuri di aver fatto bene. 

In generale il flusso di gioco  è stato molto veloce e poco trascinato, cosa che per me è sempre una cosa molto buona. Siamo stati piuttosto spediti nel rispondere alle prime domande: hai scelto domande incalzanti e profondamente tematiche che supportano molto bene il flusso di gioco e si riescono a introdurre con una certa naturalezza mantenendo il discorso unitario. 

Dopo i primi scambi  abbiamo avuto una digressione in cui per una decina di minuti abbiamo parlato di altri aneddoti di vita del personaggio  non strettamente connessi alle domande (ci è servito soprattutto per prendere un po' di aria ma ne è uscito un momento molto colorato in cui ho introdotto un aneddoto famigliare su  cui siamo poi tornati più volte come esempio)  e siamo poi tornati alle ultime domande.  A un certo punto ci siamo accorti che una delle domande era stata esaurita nonostante non fosse stata presa in mano:  il discorso l'aveva toccata ampiamente ma il ragazzo era sempre stato troppo spavaldo di fronte al timore da soddisfare con le sue risposte il requisito della carta. Abbiamo deciso di considerarla come soddisfatta nonostante Ivano avesse qualche perplessità. Abbiamo fatto bene? 

Una seconda domanda che vorremmo farti è: cosa si intende esattamente nel manuale quando si dice che "la ragazza può dire chi è e perché è lì al ragazzo"?. Si intende metaforicamente/simbolicamente o  può riferirsi in modo più o meno esplicito alla sua identità coperta? A me è stato chiaro molto presto quale fosse l'identità coperta della ragazza perché Ivano ha fatto allusioni abbastanza esplicite che mi hanno portato a un certo livello di consapevolezza (era la Morte). Naturalmente, non potevo sapere se stesse mentendo o se fosse sincero e quindi le allusioni sono comunque da prendere con le pinze, ma ci chiedevamo se fosse lecito riferirsi esplicitamente alla carta coperta oppure no.

In ogni caso, ho scelto di non fidarmi e di rifiutare il bacio (la ragazza mi stava un po' sul cazzo xD) e siamo passati agli epiloghi.

In generale, il gioco ha fatto una cosa molto bella che non mi aspettavo e che mi ha lasciato un'impressione molto positiva ossia mi ha situato molto molto bene nel tono dell'ambientazione e nell'umore medievale. La scelta delle domande iniziali e di quelle di gioco è estremamente tematica e spinge proprio su alcuni temi che caratterizzano quel tipo di pensiero e quel tipo di approccio. 

Potrei dilungarmi ancora ma non voglio scrivere un post tropo lungo, per questo mi taccio. So che Ivano aveva qualche ulteriore osservazione da fare (sicuramente qualcosa che riguardava la plancia, che in effetti non ci è risultata chiarissima).

Aggiungo solo in coda che giochi per due di una durata ridotta come questa sono una manna per le serate in cui si fa tardi ma si vuole giocare lo stesso e che l'idea di una sola, unica, macro-scena è brillante e originale e sarebbe bello se continuassi a lavorarci anche in futuro perché permette a noi "giocatori sbrodoloni" di non avere l'ansia di non aver tempo di finire.

In bocca al lupo per i tuoi prossimi lavori :D

Alessia


Developer (1 edit)

Ciao Alessia,

innanzitutto mi scuso se rispondo dopo quasi un anno. Mi ero segnato di dover rispondere ai vostri dubbi, ma ho sempre rimandato fino a far passare così tanto tempo. Adesso ho pensato di sfruttare l’occasione offertami dalla Permafrost Jam - Autunno 2021 per tornare con un po’ di attenzione e di forza rinnovata a lavorare su questo progetto.

Ma ora passo a risponderti.


Dopo il setup siamo passati alla macro-scena di gioco e qui è sorto il primo dubbio: i personaggi sanno di star sognando?* Noi abbiamo giocato dando per scontato che fosse chiaro ad entrambi che quello fosse un sogno, ma non siamo sicuri di aver fatto bene.

Avevo pensato a una risposta a questa domanda, ma ammetto che non me la ricordo più. Come risposta provvisoria, direi che va bene come avete fatto voi, ma sarebbe andato bene anche il contrario. Insomma, qui i giocatori hanno libertà di scelta e interpretazione. Anzi, adesso apro Trello e creo una scheda come promemoria per rispondere definitivamente a questa domanda nei prossimi playtest.


A un certo punto ci siamo accorti che una delle domande era stata esaurita nonostante non fosse stata presa in mano: il discorso l’aveva toccata ampiamente ma il ragazzo era sempre stato troppo spavaldo di fronte al timore da soddisfare con le sue risposte il requisito della carta. Abbiamo deciso di considerarla come soddisfatta nonostante Ivano avesse qualche perplessità. Abbiamo fatto bene?

Allora, la risposta cambia a seconda dei casi:

  • Se Ivano aveva perplessità che la domanda fosse stata davvero risposta, allora avreste dovuto seguire la procedura esposta a pagina 4:

    Quando chi gioca il ragazzo ritiene che una domanda abbia avuto una risposta sufficiente, prende dalla plancia il tarocco corrispondente alla domanda e lo mette davanti a sé, sul tavolo di gioco. Se chi gioca la ragazza ritiene che la risposta a quella domanda sia emersa abbastanza, può cominciare a spostare il discorso altrove, magari considerando quali domande devono ancora ricevere risposta; se, invece, ritiene che la risposta sia insufficiente, dovrebbe tornare sul discorso in modo da chiarirla.

    In poche parole, Ivano (che giocava la ragazza) avrebbe dovuto tornare sul discorso per arrivare a una risposta per quella domanda che fosse pienamente soddisfacente anche per lui.

  • Se, invece, il dubbio di Ivano riguarda il fatto se si potesse o meno accorgersi tardivamente di aver risposto a una domanda e, a causa di ciò, prendere il relativo tarocco dalla plancia, allora la risposta è “Sì”. Se tutti e due siete d’accordo che a quella domanda si sia già risposto in maniera soddisfacente, semplicemente andate avanti a giocare senza necessariamente tornarci sopra.


So che Ivano aveva qualche ulteriore osservazione da fare (sicuramente qualcosa che riguardava la plancia, che in effetti non ci è risultata chiarissima).

Sì, la plancia è provvisoria e, se proprio vogliamo dircela tutta, fa un schifo per com’è ora. Alcuni consigli interessanti sono venuti da Iacopo Frigerio, come puoi leggere qui, ma devo ancora rispondere anche a lui e cercare di implementarli.


Aggiungo solo in coda che giochi per due di una durata ridotta come questa sono una manna per le serate in cui si fa tardi ma si vuole giocare lo stesso e che l’idea di una sola, unica, macro-scena è brillante e originale e sarebbe bello se continuassi a lavorarci anche in futuro perché permette a noi “giocatori sbrodoloni” di non avere l’ansia di non aver tempo di finire.

Ti confesso che questo gioco è nato sia dall Decameron Jam sia una specie di sfida che mi aveva lanciato Edoardo Cremaschi per scrivere giochi per due che potessero essere giocati in un’ora o meno. Dai playtest fatti finora, posso dire che almeno questo obiettivo secondario di design sia stato raggiunto, sebbene sia possibile trovare coppie di giocatori che sbrodolano oltre un’ora persino questo gioco.


Ti ringrazio per le tue gentili parole e per i tuoi incoraggiamenti. Sto tornando al lavoro su questo gioco proprio con l’intenzione di finirlo e pubblicarlo.