Ciao Daniele!
Come sai, ieri sera io e Ivano abbiamo provato il gioco usando i materiali per il blind playtest. In un paio di occasioni ti abbiamo scritto per chiederti chiarimenti quindi non abbiamo fatto proprio proprio tutto da soli, ma siamo riusciti a terminare la partita senza grossissimi problemi.
Io ho giocato il ragazzo e Ivano la ragazza. Io ero un panettiere di Milano, Fiorenzo. Ho caratterizzato Fiorenzo con profondissimi occhi blu, mentre Ivano lo ha descritto come affetto da alopecia. Ho dettagliato la ragazza come vestita con un abito in pizzo e velluto di un bianco intenso, quasi accecante. Ivano ha dettagliato come la sua pelle fosse coperta di voglie color uva. Ho deciso che Fiorenzo aveva trovato rifugio in un monastero dopo che un gruppo di contagiati fuggiti all'isolamento avevano preso d'assalto la sua bottega di famiglia, facendo scempio dei suoi averi e che il monastero è abitato da monaci allegri e accoglienti, pii ma di buona compagnia. Ivano ha specificato che tale monastero non è al sicuro dalla Peste proprio perché accoglie viandanti e viaggiatori invece di proteggersi.
Dopo il setup siamo passati alla macro-scena di gioco e qui è sorto il primo dubbio: i personaggi sanno di star sognando? Noi abbiamo giocato dando per scontato che fosse chiaro ad entrambi che quello fosse un sogno, ma non siamo sicuri di aver fatto bene.
In generale il flusso di gioco è stato molto veloce e poco trascinato, cosa che per me è sempre una cosa molto buona. Siamo stati piuttosto spediti nel rispondere alle prime domande: hai scelto domande incalzanti e profondamente tematiche che supportano molto bene il flusso di gioco e si riescono a introdurre con una certa naturalezza mantenendo il discorso unitario.
Dopo i primi scambi abbiamo avuto una digressione in cui per una decina di minuti abbiamo parlato di altri aneddoti di vita del personaggio non strettamente connessi alle domande (ci è servito soprattutto per prendere un po' di aria ma ne è uscito un momento molto colorato in cui ho introdotto un aneddoto famigliare su cui siamo poi tornati più volte come esempio) e siamo poi tornati alle ultime domande. A un certo punto ci siamo accorti che una delle domande era stata esaurita nonostante non fosse stata presa in mano: il discorso l'aveva toccata ampiamente ma il ragazzo era sempre stato troppo spavaldo di fronte al timore da soddisfare con le sue risposte il requisito della carta. Abbiamo deciso di considerarla come soddisfatta nonostante Ivano avesse qualche perplessità. Abbiamo fatto bene?
Una seconda domanda che vorremmo farti è: cosa si intende esattamente nel manuale quando si dice che "la ragazza può dire chi è e perché è lì al ragazzo"?. Si intende metaforicamente/simbolicamente o può riferirsi in modo più o meno esplicito alla sua identità coperta? A me è stato chiaro molto presto quale fosse l'identità coperta della ragazza perché Ivano ha fatto allusioni abbastanza esplicite che mi hanno portato a un certo livello di consapevolezza (era la Morte). Naturalmente, non potevo sapere se stesse mentendo o se fosse sincero e quindi le allusioni sono comunque da prendere con le pinze, ma ci chiedevamo se fosse lecito riferirsi esplicitamente alla carta coperta oppure no.
In ogni caso, ho scelto di non fidarmi e di rifiutare il bacio (la ragazza mi stava un po' sul cazzo xD) e siamo passati agli epiloghi.
In generale, il gioco ha fatto una cosa molto bella che non mi aspettavo e che mi ha lasciato un'impressione molto positiva ossia mi ha situato molto molto bene nel tono dell'ambientazione e nell'umore medievale. La scelta delle domande iniziali e di quelle di gioco è estremamente tematica e spinge proprio su alcuni temi che caratterizzano quel tipo di pensiero e quel tipo di approccio.
Potrei dilungarmi ancora ma non voglio scrivere un post tropo lungo, per questo mi taccio. So che Ivano aveva qualche ulteriore osservazione da fare (sicuramente qualcosa che riguardava la plancia, che in effetti non ci è risultata chiarissima).
Aggiungo solo in coda che giochi per due di una durata ridotta come questa sono una manna per le serate in cui si fa tardi ma si vuole giocare lo stesso e che l'idea di una sola, unica, macro-scena è brillante e originale e sarebbe bello se continuassi a lavorarci anche in futuro perché permette a noi "giocatori sbrodoloni" di non avere l'ansia di non aver tempo di finire.
In bocca al lupo per i tuoi prossimi lavori :D
Alessia