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A jam submission

OLOSView project page

Un'isola per AGON / An island for AGON
Submitted by DD79 — 29 days, 6 hours before the deadline
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Results

CriteriaRankScore*Raw Score
Avversità e Misteri / Strife & Mysteries#82.6833.000
Fatiche e Battaglie / Trials & Battles#102.6833.000
Valutazione Generale / Overall Rating#112.6833.000
Cornice e Paesaggi / Stage & Scenery#122.9073.250

Ranked from 4 ratings. Score is adjusted from raw score by the median number of ratings per game in the jam.

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Comments

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Carissim* DD79,

questa non è la prima isola delle tue che leggo, ma è la prima che commento e quindi voglio aprire con un dovuto e quasi ovvio "si vede che sai il fatto tuo". Finora ogni tua isola che ho letto ha racchiuso in modo elegante e impeccabile tropi, situazioni, personaggi e luoghi talmente fedeli allo spirito e ai canoni dei classici da poter tranquillamente passare per uno di loro. Le tue isole non sfigurerebbero in un manuale ufficiale e si vede che sei un appassionat*.
Tutto ciò che mi è piaciuto di Olos rientra in quanto ho detto sopra: la hubris dei mortali che viene punita dagli dei (e un auspicio, a riguardo, che non ci gira intorno), il "mostro" della situazioe è incarnato in un maiale, all'apparenza comunissimo. È tutto così mondano, quasi retorico, da fare il giro e diventare una perfetta situazione da classico greco.

I personaggi sono molto umani, al punto che non saprei per chi voglio tifare e chi, invece, voglio vedere fallire, e anche le dinamiche che li vedono coinvolti nella vicenda sono molto interessanti (un re che rischia di vedersi ridotto non solo deposto dal trono, ma nominato guardiano dei porci).

L'unico dubbio che ho, ma dovrei giocarci per scioglierlo, è che, a leggerla, sembra che la situazioni si "sbrogli" abbastanza in fretta. Ho la personale impressione che non ci siano troppe "stratificazioni" a velare il problema principale, anzi, si arriva dritti al dunque (il che potrebbe essere anche un bene)

Non saprei se è la mia preferita, tra le tue isole (quel trofeo mi sa che va a Taras), ma è decisamente all'altezza.

Bravissim*!

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Mi ripeterò ancora, ma si nota una passione vera per il mito (la hybris e la conseguente punizione), la storia e le tradizioni (la xenìa, le regole che codificano il rapporto tra ospite e ospitante).

Ancora una volta siamo davanti ad una costruzione della storia fatta di Auspici, Misteri, luoghi (fin dall’Approdo è manifesto ciò che attanaglia Olos) e personaggi (i loro epiteti sono sempre specifici e appropriati) fortemente caratterizzati.

Dovrei far giocare l’isola per capire meglio le Fatiche e la Battaglia Finale, ad una prima e seconda lettura continuano ad avere qualcosa che non si connette bene, a mio avviso (ma probabilmente sono io…).

Di sicuro proporrò Olos, o ai miei Eroi o in qualche evento!

Submitted

Su quest’isola spiccano i riferimenti classici, primi su tutti la punizione per la mancanza di ospitalità (tanto cara ai greci) e la punizione per hubris (tanto odiata dagli dei). Sono elementi narrativi che ho apprezzato veramente molto, li trovo molto “in tema”.

La storia è interessante perché pone alla fine gli eroi di fronte alla scelta se punire direttamente figlio che si è macchiato di hubris (uccidendo il verro) o se costringere il padre a rinunciare alla corona per spezzare la maledizione, sempre per il bene comune del popolo che ingiustamente soffre. E’ bella la tematica classica che vede il popolo innocente (ed inconsapevole forse) vittima indiretta delle punizioni che gli dei riservano ai regnanti.

Veramente molto azzeccati secondo me gli auspici (per divinità scelte e descrizioni).

Per quanto riguarda le fatiche ammetto invece che non mi convince l’impostazione di alcune di loro (Qual è lo scopo della fatica “Un’udienza col re”, se gli eroi già potrebbero scoprire della maledizione nel “Il segreto di Celeos”? “Sulle tracce del verro” ti permette di cercare di raggiungere ed uccidere il verro pestilenziale, ma non va allora a sovrapporsi alla battaglia, dove bisogna scegliere se uccidere il verro o convincere il re ad abdicare?).

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Su quest’isola spiccano i riferimenti classici, primi su tutti la punizione per la mancanza di ospitalità (tanto cara ai greci) e la punizione per hubris (tanto odiata dagli dei). Sono elementi narrativi che ho apprezzato veramente molto, li trovo molto “in tema”.

La storia è interessante perché pone alla fine gli eroi di fronte alla scelta se punire direttamente figlio che si è macchiato di hubris (uccidendo il verro) o se costringere il padre a rinunciare alla corona per spezzare la maledizione, sempre per il bene comune del popolo che ingiustamente soffre. E’ bella la tematica classica che vede il popolo innocente (ed inconsapevole forse) vittima indiretta delle punizioni che gli dei riservano ai regnanti.

Veramente molto azzeccati secondo me gli auspici (per divinità scelte e descrizioni).

Per quanto riguarda le fatiche ammetto invece che non mi convince l’impostazione di alcune di loro (Qual è lo scopo della fatica “Un’udienza col re”, se gli eroi già potrebbero scoprire della maledizione nel “Il segreto di Celeos”? “Sulle tracce del verro” ti permette di cercare di raggiungere ed uccidere il verro pestilenziale, ma non va allora a sovrapporsi alla battaglia, dove bisogna scegliere se uccidere il verro o convincere il re ad abdicare?).